
Narni – La corsa all’anello
Il nostro viaggio nel folklore della nostra bella Umbria, si posta oggi nella città di Narni. Parliamo, nuovamente, di una rievocazione storica medievale che trae le sue origini nel lontano 1371, anno in cui i documenti storici in nostro possesso, fanno risalire i primi festeggiamenti per il Patrono della città di Narni: Santo Giovenale di Narni, primo Vescovo della città. I festeggiamenti sono incentrati nella giornata del 3 di Maggio di ogni anno. Storicamente, durante la notte del 2 di Maggio si tenevano giochi di abilità ed una sfilata storica, in previsione dei festeggiamenti del giorno successivo. Quella che adesso è nota come “Corsa all’anello storica”, non è altro che una gara inventata nel 1969, e che ha come premio finale, un palio di seta. Palio che abbiamo trovato già, anche se in forma differente, nella rievocazione storica perugina di Perugia 1416. Il termine “terziere, invece, nella rievocazione di Città della Pieve, il Palio dei Terzieri. Questo ci fa comprendere il fine intreccio di rievocazioni storiche della medesima Regione, che ritrovano il loro fil rouge nella tradizione e nel folklore di genti appartenenti ad un unico territorio, anche se contaminato da differenti background storici.
3 numero perfetto come i Terzieri di Narni
La città di Narni è suddivisa in tre rioni, denominati Terzieri, da un’antica reminiscenza del Medioevo. Ogni terziere prende il proprio nome dalla collocazione all’interno della città stessa. I terzieri di Narni sono:
- Terziere di Mezule
- Terziere di Fraporta
- Terziere di Santa Maria
Dopo che il banditore annuncia l’inizio della gara, e questo avviene il 1 di Maggio, il giorno successivo si svolge una imponente processione: la luminaria.
Il giorno 3 si svolge la corsa. La gara consiste nell’infilare con la lancia un anello che si trova sospeso. Un particolare dispositivo elettronico sgancia automaticamente l’anello avversario, quando l’altro viene preso. La gara si svolge su un tracciato a forma di ellisse. Ogni terziere dispone di tre cavalli e di tre cavalieri, proprio per ricordare la perfezione conferita dal numero 3, ma a contendersi l’anello saranno solo due cavalieri alla volta, ciascuno per ciascun terziere. Al momento della partenza dagli stalli, i cavalli sono trattenuti da uno stalliere, a cui è fatto assoluto divieto di incitare il cavallo. La non-osservanza di questa regola comporta una penalità di 15 punti al Terziere. Si procede quindi ad eliminazione e, per avere un vincitore, si dovranno compiere almeno tre tornate. I vincitori di ciascun gruppo di tornate, concorreranno per il premio di “Miglior cavaliere in campo” disputando un’apposita gara. Il tracciato della pista è delimitato da bandiere che comportano penalità nel caso in cui vengano abbattute che ammontano a 5 punti se colpite dall’esterno e 15 se colpite dall’interno. Questa penalizzazione la troviamo anche nel contesto della Giostra della Quintana di Foligno. Nel momento in cui il cavaliere dovesse uscire di pista, la lancia gli dovesse cadere, o lui stesso si dovesse distaccare dal cavallo, si guadagnerà l’eliminazione. L’antico rito di ottenere in vittoria l’anello conquistato viene suggellato dal Terziere vincitore tenendo in custodia, fino alla prossima edizione della corsa, l’anello d’argento. Il terziere vincitore avrà il diritto di aprire il corteo storico di ritorno alle sedi dei terzieri dopo la gara e quello serale dell’anno successivo.
Narni si svela nei suoi abiti medievali
L’ennesima rievocazione storica, all’interno del nostro territorio regionale, che fa suo un folklore che si perde nell’antico Medioevo. Abiti sontuosi, realizzati da sapienti mani, mostrano tutto il loro fascino durante la sfilata storica. Tutto questo per far capire che, almeno per quanto riguarda i nobili, quei secoli furono tutt’altro che “bui, come storicamente si sovviene definire il Medioevo, o età di mezzo. Riportando un aforisma del noto filosofo Luciano de Crescenzo: “Bisognerebbe conoscere chi e quando hanno spento i lumi del Medioevo, per farli divenire secoli bui”, visto che questo periodo storico ha segnato il consolidamento, o la totale distruzioni, di idee preconcette del passato, sia nel campo delle scienze, che della cultura in generale. La città di Narni rivive le sue tradizioni attraverso i vicoli della città, che sono stati e sono testimoni di avvenimenti. I costumi, che i 300 figuranti indossano durante tutta la rievocazione, parlano tradizione storica ai 1500 visitatori, che ogni anno si recano a Narni nel periodo di corsa.